Glossario
ABRASIONE
Resistenza della vernice all'attrito di materiali raschianti.
ABRASIVO
Materiale che con attrito è in grado di asportare strati sottilissimi del materiale più in superficie; utile per preparare il legno grezzo o levigare il fondo.
ACCATASTABILITA'
Tempo di essiccazione necessario per poter accatastare il materiale verniciato senza che le superfici si incollino rovinandosi.
ADESIONE
Capacità della vernice di fare corpo unico con il materiale sottostante.
AFFIORAMENTO
Emergere di uno o più componenti in superficie durante l'essiccazione.
AGGIRAMENTO (DEL PORO)
Difetto che consiste nella incapacità della vernice di distendersi in modo ottimale, formando dei bordi attorno ai pori del legno.
ANCORAGGIO
Capacità del fondo o delle finiture di rimanere saldamente attaccato al supporto.
APPLICABILITA'
Possibilità di uso della vernice con diverse tecniche di applicazione.
ARGENTATURA
Macchie di colore bianco-argento che si formano tra la vernice ed il supporto a causa della non perfetta adesione della vernice nel poro del legno.
BATTERICIDA
Azione di difesa dai microorganismi che portano alla degenerazione del legno.
BRILLANTEZZA
Capacità della vernice di riflettere la luce (vedi Gloss).
CAPOCCHIE
Difetto che si verifica quando la vernice forma sulla superficie una sottile pellicola che non permette all'aria ed al solvente di evaporare.
CARTA ABRASIVA
Carta per carteggiare, cioè levigare il supporto o mani di vernice precedentemente date, prima di applicare il prodotto verniciante.
Si tratta di fogli di carta con granelli di grandezze diverse, contrassegnati da un numero che indica le maglie per pollice quadro del setaccio attraverso il quale tali granelli sono passati.
CARTEGGIATURA
Operazione che, attraverso l'uso di carta od altri materiali abrasivi, serve a preparare il supporto alla prima mano di vernice, o il fondo ad altre mani di fondo o alla finitura.
CATALISI
Reazione chimica di due prodotti che, una volta mescolati iniziano ad indurire per formare un film solido.
COLATURA
Difetto per cui la vernice, invece di fissarsi sul punto di applicazione, scorre a formare gocce, bordature ecc...; è dovuto all'eccesso di prodotto o alla sua eccessiva liquidità . Relativo a prodotti non tixotropici.
DILUENTE
Prodotto specifico che si aggiunge alla vernice per aumentarne la distensione e ridurre il tempo di essiccazione.
DILUIZIONE
Rapporto espresso in percentuale di prodotto diluente da aggiungere alla vernice, in peso o volume, per portarla alla viscosità ottimale.
DUREZZA (SUPERFICIALE)
Capacità della vernice di resistere ad urti, graffi e traumi in genere.
ELASTICITA'
Capacità della vernice di non screpolarsi - se sottoposta a sollecitazioni meccaniche o termiche - e riprendere la forma originale al cessare della sollecitazione deformante.
ESSICCAZIONE
Evaporazione delle componenti volatili di una vernice.
Può essere effettuata con diverse tecniche (ad aria, aria calda, raggi UV, raggi infrarossi ecc...).
FINITURA
Mano finale del ciclo di verniciatura.
FLOW-COATING
Sistema di applicazione attraverso "getti a pioggia".
Alternativo al sistema ad immersione.
FONDO
Detto anche "TURAPORI".
Ottura i pori del legno, permette la carteggiatura senza alterare il colore del legno, rende possibile un buon ancoraggio di eventuali altre mani di fondo o della finitura.
Monocomponente o Bicomponente, può essere a copertura Alta con residuo secco oltre il 40%; Medio-Alta con residuo secco dal 35 al 40%; Medio-Bassa con residuo secco minore del 35%.
FORI DI SPILLO
Difetto dato da microscopici forellini più o meno superficiali che si generano nella pellicola del prodotto verniciato.
FORNO
Impianto per l'essiccazione della vernice con uso di temperature elevate.
FOTOSTABILITA'
Resistenza del colore di una vernice all'esposizione dei raggi solari.
FUNGHICIDA
Capacità della vernice di proteggere il legno da funghi e muffe.
FUORI IMPRONTA
Tempo dall'applicazione oltre il quale al tatto la vernice non presenta più fenomeni di appiccicosità .
FUORI POLVERE
Tempo dall'applicazione oltre il quale la vernice non cattura più la polvere.
GLOSS
Unità di misura del grado di opacità di un prodotto verniciante.
GRAMMATURA
Grammi per metro quadro (gr/mq) di prodotto da applicare.
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IMBIANCHIMENTO
Difetto della vernice provocato in genere da calore o agenti chimici od atmosferici.
E' dato da inglobamento di aria o umidità durante la fase di essiccazione o dalla separazione parziale della vernice dal supporto o da altre mani sottostanti.
IMPREGNANTE
Prodotto che penetra nel legno proteggendolo senza formare pellicole.
INCOMPATIBILITA'
Prodotti di natura diversa tra loro non mescolabili.
Anche relativo a film essiccati.
ISOLANTE
Vernice che impedisce alle successive mani di venire a contatto con la superficie del manufatto.
Può anche riferirsi ad un prodotto necessario alla preparazione di superfici particolarmente difficili da verniciare.
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LAMPADE IR
Lampade usate per l'essiccazione di alcuni tipi di vernici mono-componenti.
MISCELAZIONE
Omogeneizzare 2 o più liquidi anche a viscosità diverse.
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OPACITA'
Non riflessione della luce (vedi gloss).
PIGMENTI
Sostanze colorate che vengono aggiunte alle vernici per conferire alle stesse la colorazione voluta.
PORO APERTO
Tecnica di verniciatura che non occludendo i pori, lascia visibile il disegno del legno.
PORO CHIUSO
Tecnica di verniciatura che provoca la completa copertura dei pori del legno.
POT-LIFE
Tempo utile di applicazione della vernice catalizzata prima che si solidifichi.
PRIMER
Prodotto di prima mano di grande aderenza al supporto.
PUNTINATURA
Difetto dovuto alla presenza di bolle o micro fori sulla superficie della vernice dovuti ad una diluizione troppo rapida, oppure ad una elevata temperatura.
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RAGGRINZATURA
Corrugazioni della vernice, generalmente dovute ad una più rapida essiccazione della superficie rispetto alle parti più in profondità .
RAPPORTO DI CATALISI
Rapporto tra vernice e catalizzatore, in volume o peso, per un'ottimale reazione chimica.
RESIDUO SECCO
Parte del prodotto verniciante che rimane sul supporto ad essiccazione avvenuta.
Con una percentuale del residuo secco di oltre il 40% si ha una copertura alta; con il 35 - 40% medio-alta, con meno del 35% si ha una copertura medio-bassa.
RESISTENZA AGLI AGENTI ATMOSFERICI
Capacità della vernice di resistere all'usura data dall'opera degli agenti atmosferici: sole, acqua, variazioni climatiche.
RESISTENZA ALL'INGIALLIMENTO
Capacità della vernice di mantenere inalterato il colore di origine anche sotto l'azione di forti e prolungate irradiazioni di luce.
RIMOZIONE
Difetto in cui la finitura aggredisce e raggrinsisce il fondo, causato dalla non perfetta equilibratura dei due prodotti.
RINVENIMENTO (DEL LEGNO)
Difetto che si riscontra quando il legno, non sufficientemente stagionato, trasuda umori acquosi o resinosi che ne dilatano le fibre.
RITARDANTE
Prodotto che ritardando l'essiccazione, favorisce la distensione della vernice.
SBIANCAMENTO (DEL LEGNO)
Lavorazione del legno, generalmente con acqua ossigenata ed ammoniaca, che rendono il legno più bianco, nasconde nodi, macchie, chiazze e fa sì che la superficie risulti più uniforme.
SCHIVATURA
Difetto della vernice che si ritira da zone più o meno estese del supporto, lasciando scoperta la superficie sottostante.
SFOGLIAMENTO
Difetto della vernice che si stacca dalla superficie in squame e sottili strati.
SOLVENTE
Prodotto che serve a diminuire la viscosità (vedi) di un prodotto per favorirne la distensione.
SPAZZOLATURA
Azione di pulitura della superficie da verniciare dalla polvere mediante spazzole.
SPAZZOLONI
Strumenti cilindrici con fibre di varia natura:
in crine animale, per togliere la tinta in eccesso non ancora essiccata ed ottenere il così detto "effetto straccio"; in nylon, per carteggiare a secco tinte o mani di fondo;
in tela pressata per la lucidatura di vernice poliuretaniche.
STRATIFICAZIONE
Difetto dovuto ad una non perfetta adesione tra le varie mani di verniciatura.
Causa: intervallo di tempo troppo lungo fra le due mani.
TIXOTROPIA
Proprietà di un prodotto verniciante di rimanere attaccato al supporto verticale, permettendo la verniciatura del manufatto senza colature.
TRASPARENZA
Proprietà della vernice di mantenere visibile l'aspetto del supporto sottostante.
UMIDITA' AMBIENTE
Ideale tra il 40 ed il 70%.
UMIDITA' DEL LEGNO
L'umidità della superficie del legno dovrebbe essere compresa tra l'8 ed il 14%.
VELATRICE
Apparecchiatura che procede alla verniciatura di oggetti prevalentemente piani, creando un velo di prodotto verniciante sotto il quale gli oggetti vengono fatti scorrere ad una velocità prefissata.
VERNICIATURA
Ciclo di operazioni che così può essere riassunto:
_ Applicazioni di coloranti per portare il legno alla colorazione desiderata;
_ Applicazione di una o più mani di fondo o turapori;
_ Carteggiatura;
_ Finitura, trasparente o colorata, lucida od opaca in vari gloss. Può avvenire con diverse tecniche: a flow-coating (vedi); ad immersione, immergendo l'oggetto in vasche ripiene di prodotto verniciante ed estraendolo a velocità controllata per una verniciatura ottimale; a pennello; a spruzzo; ad airless; a tampone; a tuffo, simile all'immersione, ma senza controllo della velocità di estrazione; a reverse; a velo; ad elettrostatica.
VISCOSITA'
Fluidità di un prodotto che viene misurata con un viscosimetro detto "Tazza di Ford".
Si tratta di una serie di contenitori di 100 cms con un foro sul fondo di diametro diverso.
La viscosità viene misurata dal tempo che a 20°C il liquido impiega a defluire completamente dalla tazza, denominata dalla dimensione espressa in mm del foro (es. Tazza Ford 2 se con foro di mm 2 ecc...).
Una viscosità bassa, pertanto, indice di fluidità e viceversa.
E' un parametro da tenere in grande considerazione nell'applicazione di una vernice; deve essere generalmente alta per l'applicazione a spruzzo, media per l'applicazione con velatrice, bassa per applicazioni a rullo o reverse.
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Approfondimenti
Qui troverete alcuni approfondimenti molto utili su come usare al meglio i nostri prodotti. Clicca sulle voci per mostrare/nascondere la descrizione.
CAUSE (PER PRODOTTI CATALIZZATI)
1) Impiego di catalizzatore non idoneo o avariato;
2) Errata percentuale di catalisi;
3) Superamento del tempo massimo di Pot-life (riportato nella scheda tecnica);
4) Temperatura troppo elevata.
RIMEDI
1) Catalizzare con il prodotto previsto dalle schede tecniche o sostituire il 2° componente avariato;
2) Attenersi a quanto riportato nelle schede tecniche;
3) Il prodotto non è più recuperabile. L'applicazione del prodotto deve essere fatta nei tempi previsti dalla scheda tecnica;
4) Con una diluizione iniziale più elevata si allunga la Pot-life del prodotto (utilizzare diluente più lento).
CAUSE
1) Prodotto non idoneo perché di scarsa conducibilità;
2) Prodotto non idoneo perché di eccessiva conducibilità;
3) Miscela solventi troppo rapida (eccessiva evaporazione in fase di spruzzo);
4) Prodotto applicato a viscosità troppo alta;
5) Umidità troppo bassa del supporto (inferiore al 10%);
6) Umidità ambientale troppo alta (superiore al 90%);
7) Impianto elettrostatico inefficiente (messe a terra imperfetta).
RIMEDI
1) Aumentare conducibilità usando opportuni additivi;
2) Cambiare prodotto;
3) Utilizzare diluenti ritardanti;
4) Diluire fino alla viscosità ottimale con diluente idoneo;
5) Condizionare il legno fino alla percentuale di umidità ottimale del 10 - 14%;
6) Condizionare l'ambiente, in modo da diminuire il più possibile l'umidità;
7) Invitare l'utilizzatore a far controllare da parte dell'impiantista la messa a terra delle cabine, dell'apparecchiatura di spruzzo, del supporto di sostegno del manufatto da verniciare.
CAUSE IN GENERALE
1) Prodotto non adeguato al tipo di essenza;
2) Applicazione del prodotto a viscosità troppo alta (nel caso di applicazione a spruzzo o a velo).
RIMEDI
1) Sostituire il prodotto con uno più adeguato;
2) Diluire adeguatamente con diluente idoneo.
CAUSE
1) Spessore eccessivo o eccessiva temperatura ambientale (il film essicca più rapidamente in superficie, intrappolando solvente, con conseguente formazione di bolle);
2) Viscosità del prodotto troppo elevata (tendenza a non rilasciare i solventi);
3) Utilizzo di diluenti economici contenenti solventi scadenti non idonei;
4) Eccessiva ventilazione subito dopo l'applicazione (blocca le bolle impedendone lo scoppio).
RIMEDI
1) Diminuire la grammatura; aggiungere diluenti lenti che rallentino l'essiccazione superficiale del film;
2) Diminuire la viscosità con corretto diluente;
3) Utilizzare diluenti di qualità adatta;
4) Diminuire la ventilazione; ove possibile, aggiungere diluenti idonei.
CAUSE
1) Eccessiva quantità di prodotto applicato (per applicazione troppo bagnata, eccessiva vicinanza della pistola al manufatto);
2) Impiego di diluenti troppo lenti;
3) Prodotto a viscosità troppo bassa.
RIMEDI
1) Ridurre il quantitativo, normalizzando l'applicazione;
2) Utilizzare diluenti più rapidi;
3) Aumentare la pressione dell'aria di spruzzo per facilitare la nebulizzazione e fare due passate leggere invece che una sola passata.
Ricordiamo che i fattori determinanti nei processi di essiccazione sono i seguenti:
1) TEMPERATURA
2) QUANTITATIVI APPLICATI
3) CATALISI
4) CONCENTRAZIONE DEI VAPORI DI SOLVENTE
5) SUPPORTO (Un supporto non idoneo - freddo o sporco o umido o contenente sostanze inibitrici - solitamente non consente di raggiungere i risultati desiderati.
CAUSE
1) Pannello troppo freddo (sotto i 18°C): contrariamente a quanto dovrebbe avvenire la reazione inizia dall'alto e successivamente si estende al basso;
2) Inibizione della reazione per umidità del legno troppo elevata (superiore al 14%);
3) Inibizione della reazione da parte di sostanze contenute in essenze esotiche (palissandro,teak, ecc);
4) Aggiunta di ritardanti o inibitori;
5 )Temperatura supporto troppo bassa.
RIMEDI
1) Preriscaldare il pannello;
2) Essiccare meglio il pannello ed eventualmente applicare una mano di isolante;
3) Applicare isolante in un numero di mani sufficiente per isolare l'essenza esotica.
CAUSE
1) Prodotto troppo basso di viscosità. Il prodotto è stato diluito troppo, per cui non ha viscosità accettabile per tenere il velo;
2) Presenza di prodotti siliconici nel prodotto o nell'ambiente;
3) Testata della velatrice troppo stretta.
RIMEDI
1) Ripristinare la giusta viscosità, aggiungere prodotto non diluito fino a 18 - 20" 04;
2) Verificare la provenienza degli agenti inquinanti ed eventualmente sostituire il prodotto;
3) Aumentare l'apertura della testata. Per mantenere il quantitativo di applicazione, aumentare la velocità del nastro.
CAUSE
Mancanza di aggrappaggio tra prodotto verniciante e supporto.
1) Caratteristiche di particolarità del supporto (carta impregnata con varie resine, legni esotici, laminati, materie plastiche, altri materiali particolari);
2) Carteggiatura inadeguata (l'aderenza al supporto si realizza anche fisicamente attraverso l'aggrappaggio ai microsolchi lasciati dalla carta abrasiva; l'aggrappaggio su superfici carteggiate con carta troppo fine è più problematico). Mancanza di aggrappaggio tra diversi strati di prodotto verniciante;
3) Prodotti di fondo troppo reticolati per eccessiva catalisi, troppo elevata velocità di reazione o per aggiunta di acceleranti (superfici troppo cristallizzate e vitree non consentono un aggrappaggio di tipo chimico delle mani successive);
4) Superamento dei tempi di intervallo massimo tra mano e mano, con formazione di doppio strato e completa insolubilità del film sottostante in quello sovrapplicato (si creano anche in questo caso superfici troppo cristallizzate e vitree, che non consentono un aggrappaggio di tipo chimico delle mani successive.
RIMEDI
1) Per ogni supporto esistono soluzioni specifiche non generalizzabili. Consultare il laboratorio per determinare il ciclo più idoneo;
2) Controllare la carteggiatura ed il tipo e lo strato della carta abrasiva;
3) Riportare la reattività (catalisi, accelerazione) del prodotto alle condizioni normali riportate sulle schede tecniche. Carteggiare la superficie con carta abrasiva di grana più grossa, in modo da realizzare un aggrappaggio di tipo fisico;
4) Piuttosto che rischiare la mancanza di aggrappaggio dovuta al doppio strato, carteggiare tra le diverse mani, al fine di ristabilire un'aderenza di tipo fisico. Riverniciare in breve tempo.
Il difetto di argentatura del poro viene maggiormente evidenziato su essenze scure o nobilitate con tinte scure; compare di solito dopo alcuni giorni.
CAUSE
1) Inibizione della reazione del prodotto verniciante (principalmente poliestere) da parte di particolari sostanze contenute in essenze esotiche (tipo palissandro, teak, etimoé ecc). L'argentatura si manifesta in corrispondenza del supporto verniciante non reagito nel poro;
2) Mancanza di bagnamento delle pareti del poro da parte del prodotto verniciante applicato su essenze con poro particolarmente profondo e stretto (tipo mogano, noce nazionale, ecc). L'argentatura si manifesta in corrispondenza del poro non sufficientemente bagnato;
3) Mancanza di bagnamento delle pareti del poro da parte del prodotto verniciante applicato, presenza di umidità nel poro del legno.
RIMEDI
1) Applicare preventivamente una o più mani di idoneo isolante, in modo da formare una barriera tra il supporto e il poliestere;
2) Applicare preventivamente isolante idoneo, in modo da bagnare in maniera adeguata il poro o cambiare il tipo di fondo;
3) Preriscaldare il pannello per allontanare l'umidità.
CAUSE
1) Impiego di diluenti non idonei per qualità e quantità (l'impiego di diluenti a rapida evaporazione quasi tutti economici, limita la fuoriuscita dell'aria inglobata nel film, la perfetta penetrazione del prodotto verniciante nel poro del legno e l'assestamento della pellicola dopo l'applicazione);
2) Applicazione a spruzzo troppo secca (pistola troppo distante dal pezzo, pressione dell'aria troppo elevata, ugelli più piccoli del necessario: il prodotto arriva sul supporto non sufficientemente fluido da consentire la giusta distensione).
RIMEDI
1) Riportarsi a tipo e percentuale di diluizione previsti dalla scheda tecnica;
2) Adeguare l'applicazione alle necessità od utilizzare diluenti ritardanti.
CAUSE
1) Quantità eccessiva di prodotto applicato in una sola mano (la fuoriuscita d'aria è ostacolata dal forte spessore della pellicola);
2) Essiccazione troppo rapida dovuta a diluenti troppo rapidi (il film in superficie chiude troppo rapidamente ostacolando la fuoriuscita delle bolle);
3) Impiego di diluenti economici che contengono tracce di impurezze (acqua, alcol).
RIMEDI
1) Diminuire la quantità di prodotto applicato;
2) Utilizzare diluenti più lenti che permettano la fuoriuscita dell'aria ed evitino l'immediato appassimento superficiale della pellicola;
3) Utilizzare diluenti consigliati sulla scheda tecnica.
CAUSE
1) Fondo non perfettamente indurito (per tempo di essiccazione insufficiente, per reazioni incomplete);
2) Fondo non perfettamente aggrappato al supporto.
RIMEDI
1) Verificare tutti i fattori che possono portare a risultanti precari di essiccazione del prodotto (vedere anche "ESSICCAZIONE ANOMALA");
2) Verificare tutti i fattori che possono portare a precario aggrappaggio dl fondo sul supporto nell'argomento mancanza di "ADERENZA".
CAUSE
1) Forte umidità negli ambienti di lavoro. L'inconveniente si può verificare soprattutto con prodotti nitro, per condensazione dell'umidità ambientale sul pannello a causa del raffreddamento di quest'ultimo per evaporazione dei solventi (più l'evaporazione è rapida maggiore è il raffreddamento e la possibilità di condensazione);
2) Nei prodotti poliuretanici, lo sbiancamento può essere causato da: - secondo componente avariato; - secondo componente incompatibile; - spessore troppo elevato, per cui parte di solvente rimane inglobato nel film. Il difetto dovuto a incompatibilità si può presentare dopo pochissimo tempo come anche nel lungo periodo, secondo il grado di incompatibilità specifico;
3) Presenza di eccessiva umidità nel legno. Presenza nel supporto di eccesso di colla, incompatibile con il prodotto verniciante o che produce per reazione sostanze incompatibili col prodotto verniciante.
RIMEDI
1) Condizionare l'ambiente; utilizzare solventi più lenti che non raffreddino troppo la pellicola durante l'evaporazione;
2) Carteggiare fino al grezzo (o sverniciare) e riverniciare;
3) Applicare il prodotto su supporto di umidità ottimale. Carteggiare al grezzo e riverniciare, isolando preventivamente con idonei isolanti.